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Di: gruppodinterventogiuridicoweb

da La Nuova Sardegna, 19 aprile 2013
Centrale a biomasse, è mobilitazione nell’area industriale. Lula, preoccupa il progetto di una ditta milanese Il sindaco ha convocato per domani un’assemblea pubblica.
Il fronte del no. Già costituito un comitato di protesta. (Angelo Fontanesi)

Una delle maggiori preoccupazioni che agitano il fronte del no riguarda il combustibile che verrà bruciato al suo interno. Nel progetto presentato al Suap si parla di circa 44 tonnellate di combustibile da bruciare ogni giorno. Da dove arriverà? E cosa verrà incenerito? Le biomasse solide utilizzabili per la produzione di energia elettrica sono costituite, essenzialmente, da legna da ardere, colture specifiche dedicate alla produzione di biomasse legnose.

LULA. Da alcune settimane il progetto per la realizzazione di una mini centrale elettrica alimentata da bio masse in un terreno privato adiacente all’aera industriale del Sologo sta mobilitando decine di operatori del sito industriale e gli amministratori dei diversi comuni confinanti. Il progetto in questione è stato presentato al Suap del comune di Lula da una ditta milanese che vorrebbe realizzare una mini centrale a bio masse capace di produrre 999 KW di energia elettrica in un terreno di proprietà di alcuni possidenti lulesi da anni impegnati in diversi progetti di forestazione produttiva. E proprio da queste produzioni (pinete per lo più) che, secondo il business plan allegato al progetto, dovrebbe pervenire la maggior parte del combustibile solido utilizzato nell’impianto che, per le sue limitate dimensioni (meno di un mw di potenza), non necessita delle valutazione di impatto ambientale e strategica alle quali sono invece vincolati le grosse centrali a bio massa. Tutto insomma si sarebbe dovuto risolvere negli uffici del Suap, ma così non è stato. Numerosi operatori della zona paventano infatti possibili rischi di inquinamento e nutrono il sospetto che l’escamotage delle mini centrali a bio massa possa dare il via ad una sorta di mega centrale spalmata in ordine sparso in diversi mini impianti. Dubbi e timori che hanno dato vita ad un comitato spontaneo al quale hanno sinora aderito oltre un centinaio di persone e soggetti imprenditoriali che nei giorni scorsi hanno rappresentato le loro perplessità al sindaco di Lula Mario Calia. «Si tratta di una iniziativa privata che esulerebbe dalle competenze politiche di una amministrazione – premette il primo cittadino di Lula – ma per una questione di trasparenza e per informare e formare tutti i soggetti coinvolti ho deciso di convocare un’assemblea pubblica per mettere in chiaro ogni aspetto della vicenda». All’incontro, fissato per domani alle 18 al salone Giovanni Paolo II, sono stati invitati i promotori dell’iniziativa, i componenti del comitato contro l’inceneritore e i sindaci dei paesi coinvolti nella zona industriale del Sologo (Irgoli, Galtellì, Loculi, Orune e Dorgali). «In questa occasione – spiega Calia – i tecnici progettisti dell’impianto potranno spiegare nel dettaglio tutte le implicazioni tecniche e le potenzialità della centrale e rispondere alla domande di chi invece vuole sapere e capire se questo tipo di impianto possa nel caso apportare danni all’ambiente in un territorio a spiccata vocazione agroindustriale». Si prevede insomma un’ assemblea partecipata e dibattuta su un tema, quello delle energie rinnovabili, che continua a suscitare grandi interessi ma anche perplessità e timori.


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